Letto in: Francis Scott Fitzgerald, “il Grande Gatsby”, Feltrinelli, Milano, 2011.
[Pubblicato per la prima volta nel:1925, 240pp].
Libri, fumetti e altri spunti di una lettrice chiamata Lara.
[Pubblicato per la prima volta nel:1925, 240pp].
[ Pubblicato per la prima volta nel 2011, 474 pp ].
[Pubblicato per la prima volta nel 1998, 265 pp].
Buongiorno miei affezionatissimi,
anche oggi vi parlo dell’ultimo libro che ho letto.
Sperando possa farvi un minimo di compagnia in questa giornata torrida, vi auguro una buona lettura!
Qualche giorno fa ho deciso di partecipare alla Challenge A-Z 2015 indetta dalla Penguin e, dopo aver accuratamente depennato i 5 romanzi che ho già letto in passato, oggi ho depennato il primo titolo “nuovo” dalla suddetta lista. Apro le danze con la lettera Z, cioè con
Zoya di Danielle Steel, Sperling & Kupfer editori
Prima di arrivare alla recensione vera e propria mi concederò una breve parentesi, certa che comprenderete il nesso con quello che poi sarà il mio giudizio su questo titolo.
Tra le librerie dove mi è capitato di gironzolare in cerca di nuovi titoli da leggere, credo che ci sia sempre stato almeno un libro di Danielle Steel e in casa mia sono entrati almeno una ventina dei suoi romanzi che hanno regalato a mia madre ore e ore di lettura, ma non ne avevo mai letto uno.
Io ho un discreto livello di auto-disciplina e sono in grado di impormi anche cose insulse, vd.: mai leggere i romanzi di mia madre.
Lei mi ha sempre permesso di leggere i suoi volumi, ma è pur vero che siamo due persone talmente diverse che non stupisce che io abbia mantenuto questa sorta di regime per anni, quello che invece dovrebbe stupirVi è che io abbia cominciato a leggerne uno ogni tanto, ma…lei ha parecchi libri e io leggo parecchio. I conti tornano.A corredo potrei aggiungere che Zoya non è esattamente il genere di romanzo che leggerei di mia spontanea volontà, ma se non è il mio primo post che leggi su questo blog, questo lo sai già, quindi posso proseguire. Ah, questa volta troverai qualche gif di Anastasia a corredo, perchè ricordano vagamente i temi di questa storia e perchè penso che possano rendere questo post un po’ meno pieno di testo.
La trama è condensata nella quarta di copertina, ma io vi lascio la mia solita “trama secondo me”.
Leave a CommentBuongiorno miei affezionatissimi,
sono parecchio accaldata al momento, ma vi regalo qualche minuto del mio tempo per parlarVi di un libercolo che penso proprio che potrebbe piacerVi.
Di seguito troverete la mia recensione che sarà acidamente sincera, come tutte le precedenti, nonostante quel gentilissimo individuo che è Simone Galli abbia deciso di inviarmi la sua creatura perchè io gli dicessi che ne penso. Ed ecco il risultato signori miei, a voi e a lui, una buona lettura!
Pagine: 137
Questa volta niente trama o citazione preferita, perchè spero gli darete una possibilità, ma riporto di seguito quel che è scritto in quarta di copertina:
« Oramai è innocuo. Per sicurezza gli spezzo gli arti rimanenti e sempre con l’aiuto della vanga lo giro sulla schiena. Continua a ringhiare e digrignare i denti nella mia direzione.La pelle è grigia, putrefatta, come se fosse morto da un pezzo. L’odore mi dà il voltastomaco. Ora quella parola posso dirla. Questo coso è un fottuto zombi. La tentazione è quella di spaccargli la testa, ma se mi sbaglio? Metti caso che ha la più strana delle malattie, già gli ho spezzato tutti gli arti, poi se lo ammazzo cosa dico al processo? Scusatemi ma credevo fosse un morto vivente?
»
Questo è un romanzo italiano – piuttosto breve- sugli zombi.
E credetemi quando vi dico che non avrei mai detto che una premessa del genere mi avrebbe portato ad apprezzare un libro, ma così è stato.
One CommentBuongiorno miei affezionatissimi,
oggi scrivo qualche riga a caldo sul libro che ho appena terminato:
tradotto in Italia come:Tutta la luce che non vediamo, Rizzoli, 2015
Buona lettura!
[Ho potuto leggere questo libro grazie a NetGalley quindi tutte le mie impressioni sono da considerarsi inerenti all’edizione digitale inglese.]
In estrema sintesi:★★★☆
Questo non è un libro da leggere sotto l’ombrellone.
Leave a CommentBuonasera,
ho da poco terminato la lettura di Green e quindi eccomi a scrivere qualche considerazione su tutta la serie.
Una ragazza viene catapultata in un mondo di cui era a conoscenza, ma che non sentiva suo, improvvisamente dovrà fare i conti con spade, cronografi, nemici del passato-presente e…con gli occhi verdi di Gideon. Riuscirà Gwen, una volta chiarito quale sia il suo ruolo nel mondo, a salvare il suo futuro, i suoi amici e anche la faccia davanti a tutti gli ostacoli che le si presenteranno nel presente e nel passato?
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