Buonasera miei affezionatissimi,
Stasera Vi propongo:
L’Incal, Jodorowski –
Mœbius, Edizioni BD
una recensione al limite con la rubrica in pillole, inizialmente non la volevo pubblicare, ma spero possa far piacere a chi chiedeva delucidazioni in merito a quest’opera.
Buona lettura!
Dopo averlo rincorso per anni, sono riuscita a leggere l’Incal nella sua versione integrale. L’ho diluito su due giorni, in modo da poter leggere tutte le vignette senza perdermi dei pezzi per strada e credo che consiglierei questo tipo di lettura a chiunque voglia dare una possibilità a quest’opera.
Come d’abitudine non svelo niente della trama in sè, ma propongo:
- la citazione che ho preferito
Sognare è sopravvivere (p.258)
- accenno al fatto che si tratta di un’opera pubblicata originariamente tra il 1981 e il 1988 in Francia
- e allego il link alla sua pagina su Goodreads in modo che possiate leggere la trama fornita dalla casa editrice.
Sperando di aver creato un quadro della situazione che sia essenziale, ma non inutile, veniamo alle mie considerazioni serali in merito.
La sceneggiatura di Jodorowsky temo possa risultare maccheronica, soprattutto per l’uso massivo di neologismi tipici della fantascienza che potrebbero risultare antipatici a chi non sia abituato a sentir parlare di di Meta-Baroni e tecno-smembramenti, tanto per fare degli esempi. Tuttavia la trama mantiene la sua linearità di fondo, l’importante è non farsi distrarre dagli orpelli a corredo e tutto filerà liscio. Io consiglio di prenderVi il vostro tempo per dare la possibilità a queste vignette di respirare, se lette tutto d’un fiato rischiano di risultare indigeste.
I disegni di Jean Giraud aka Mœbius continuano a ri-evocarmi i tratti e le atmosfere dello stile liberty, sono puliti, ricchi di tratti sottili e con una finitura decisamente elegante, anche quando il soggetto sia un tizio viscido con un’espressione decisamente sgradevole; continuo a preferire i suoi soggetti femminili a quelli maschili, ma è una questione di gusto personale. I paesaggi allucinati continuano ad essere il suo punto di forza, consiglio di prestare attenzione alle sue meduse, tanto per fare un esempio.
Tra tutte quelle che ho visto consiglio l’acquisto di una versione integrale di quest’opera che si tratti di questa o di quella proposta da Magic Press, tuttavia le considerazioni che seguiranno saranno relative a quella BD.
Una nota sull’edizione BD: la carta patinata rende i colori vibranti
al punto giusto
-lavoro egregio ad opera di Valèrie Beltran– e il formato rende giustizia alle vignette che, essendo ricche di testo, hanno bisogno di spazio per essere lette senza dover riesumare le vecchie lenti d’ingrandimento del caro estinto di turno. La qualità elevata della carta rende il volume piuttosto pesante e quindi poco maneggevole, ma ne vale la pena.
Con questo concludo le mie considerazioni su quest’opera che ormai è considerata un classico del fumetto mondiale, spero non le abbiate trovate troppo semplicistiche.
In estrema sintesi:
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Le immagini sono prese da Google e sono allegate al solo scopo di presentare l’opera.
Alla prossima miei affezionatissimi,
A./L.