Oggi scrivo di una delle mie case editrici preferite, Vertigo. La casa editrice che ha fatto del suo nome una terribile tautologia.
Secondo il mio ragazzo, non è rilevante che io scriva di trame e di date, quanto di ciò di cui posso scrivere solo io: le mie letture. Da qui il post di oggi. Chiedo scusa per il paio di foto con ragnatela omaggio, ma non ho ancora riaperto gli scatoloni.
Soffro di vertigini da anni, non quelle da anestesia citate da De Andrè, nè quelle indotte dai grattacieli, ma quelle causate da una combinazione nefasta di sensori anatomici che non vogliono saperne di funzionare. Insomma, conosco la materia e ho ben presente quella nausea latente, quella sensazione di sospeso che ti lascia in attesa di cadere o di cominciare a volare. Ecco la vertigine di cui vado a raccontare.
Dalle pagine di Sandman universe n.1
Vertigo comics, casa editrice americana che è poco più giovane di chi scrive, è esperta nel trovare e proporre al pubblico autori e titoli in grado di sconvolgere e stupire quegli stessi lettori che hanno già lasciato la Sindone sulla loro poltrona. Non importa quanti fumetti si siano letti, senza passare da qui, è difficile poter dire di essere degli esperti.
Abbiamo tutti un amica/o che si mette alla prova con livelli sempre più alti di piccante. Dentro questa metafora, Vertigo è il nostro peperoncino Habanero. Forse non ci priverà del senso del gusto, ma quel pizzicore intenso sarà difficile da dimenticare.
Tenete a portata il vostro latte di mandorla, perché vado a cominciare con i titoli che ricordo di più di questa casa editrice.
Hellblazer, quella mano nel buio che non vuoi scacciare
Il mondo in questione è quello che porta a camminare nella notte sperando di imbattersi in un uomo dal lungo impermeabile. Il che è ironico, me ne rendo conto. L’individuo in esame non è il maniaco della porta accanto, ma è un biondo che ha litri di catrame depositati sul fondo dei polmoni. John Constantine è l’essere umano maledetto dai demoni, l’evocatore di entità perverse che non ha paura di sporcarsi le mani stringendo manciate di blatte. L’umano-stregone ha fegato, non c’è che dire. Certo è che camperebbe più a lungo se non devastasse quel suo coraggio con nicotina e alcool, ma è un protagonista impossibile da dimenticare. A lui ho dedicato un post quando Rw Lion ha cominciato a ristampare le sue vicende in edizione economica.
La riedizione in foto è stata interrotta al numero 26 ed è quindi sconsigliata a chi cerchi un’edizione integrale di Hellblazer.
Intermezzo 1: Books of magic e Pride of Baghdad
Ai palati messi già in crisi dalla paprika ho poco con cui offrire ristoro, mi vengono giusto in mente il Books of magic e Pride of Baghdad. Il primo segue le vicende di un giovane mago trascinato verso altre dimensioni. Il secondo segue con lo sguardo gli animali di uno zoo mentre assistono alla guerra. Queste sono due pietanze forse più digeribili, ma non sono tra quelle che sarei disposta a tatuare sulla mia pelle se non fossi già coperta di meno artistici nei.
Il secondo, se non ricordo male, non è tradotto in italiano.
V per Vendetta, quell’ardore politico che mina le fondamenta del parlamento
Avrai letto dello scetticismo causato dalla politica contemporanea. Di quei cittadini disamorati che lasciano che la scheda elettorale scorra via da loro fino a data da destinarsi. Ecco quando ho capito che non avrei potuto dimenticarmi di essere prima di tutto un’idealista. Ecco uno dei momenti in cui ho pensato di farmi legare alla matita copiativa: quando ho visto esplodere il parlamento inglese. Qui siamo fuori di metafora, niente figure retoriche. Boom, macerie sul Tamigi. Ecco una delle modeste immagini create in V per Vendetta.
Il graphic novel si è trovato molto a suo agio sul telo del grande schermo, eppure non è facile dimenticare quella maschera sorridente che è stata capace di ricordarci chi siamo al costo di una vena di inchiostro. I sentimenti possono essere difficili da descrivere e non sempre hanno un volto. Eppure, a un secondo esame, spesso hanno un nome. Qualche volta anche un cognome. Anche di questo libercolo, che possiedo in un’edizione da far ribrezzo ai collezionisti, ho scritto qualche riga in passato. Era il 5 novembre e scrivevo di una maschera e di un rivoluzionario.
Intermezzo 2: We3 e Tank girl
La maschera deve pur passare a pulire le poltroncine tra un’emozione e l’altra quindi lascio qualche riga a un interludio grottesco. Non ci sono personaggi tradizionalmente comici, ma di sicuro c’è qualcosa che non ha avuto paura di ridere di sè. Lasciando da parte gli alambicchi dei maghi, andiamo verso gli scienziati pazzoidi che hanno giocato a fare Dio. Il primo tentativo si è divertito una volta di più con la genetica e ha dato vita a delle cavie un po’ troppo intelligenti. È il caso di We3. Uno dei primi fumetti che mi ha consigliato Mikael, il gestore di una delle mie due fumetterie di fiducia. È da lui che ho girato un video su Grant Morrison che racconta anche qualche strano verso proveniente dalla trincea.
Il secondo non è pubblicato solo dalla loro etichetta, ma senz’altro è una deriva che la scienza non si augura di raggiungere. Questo post-apocalittico si concentra sui canguri anche perché non ha più di che bere. Quando l’acqua diventa più esclusiva di un rosso invecchiato, è lì che la nostra protagonista non sembra poi tanto svitata. I suoi amici sono marsupiali, niente di più normale quando si è preda dei miraggi della sete. Tank girl usa dei missili come paraseno, e non è la cosa più assurda che le vedrete fare.
Sandman e Preacher, al di là di cielo e terra
Lassù dove osano le aquile c’è la terra dei grandi scrittori. Là dove scorrono i fiumi di parole al posto dell’ambrosia, è dove colloco alcuni dei miei fumetti preferiti. Ecco dove dimorano i due fumetti in questione. Dovrei torturare un aedo per avere le parole da dedicare a Preacher e dovrei sacrificare un capretto alle muse per poter essere abbastanza ispirata da parlare di Sandman. Sarà per le edizioni Planeta DeAgostini rilegate in similpelle, sarà per il loro prezzo di copertina, ma se non vedo l’ora di comprare le librerie nuove, è anche per esporre i loro volumi.
Che si parli di Inferno o Paradiso, non ci sono luoghi immortali che non sono stati disturbati in queste pagine. C’è un posto dove la mitologia e il quotidiano si incontrano, un luogo dove alla Morte possiamo chiedere di parlare di Aids: quel luogo sono le pagine della Terra del sogno di Sandman. Quando essere sepolto vivo è solo una delle prove che la fede dovrà superare, ecco che saprai di aver raggiunto le pagine di Preacher. Agli amanti delle classifiche voglio chiarire che il primo è la punta del diamante che io chiamo fumetto.
In un trafiletto storto non saprei che scrivere di diverso, lascio parlare due dei più grandi sceneggiatori d’Inghilterra – e non solo di Albione -.
Intermezzo 3: 100 bullets e Scalped
Ora, aver citato due dei miei fumetti preferiti potrebbe lasciar intendere che Vertigo pubblichi solo cose fighe. Il che non è così lontano dal vero, ma – almeno a mio avviso – qualche volta è uscita dal seminato. Probabilmente esistono esempi migliori tra i capitoli che non ho ancora letto, ma tra ciò che conosco mi è andata male almeno in due occasioni. La premessa che mi portò a leggere di 100 proiettili al prezzo di una vendetta, pareva delle più solide. Non è quella a essere debole, quanto forse la mia capacità di stare al gioco. Non ho saputo giocare con quelle cartucce e non sono riuscita a proseguirne la lettura. A chi volesse idee più precise sul perché interruppi la lettura di 100 bullets, lascio il post che scrissi al tempo.
Di Scalped ricordo solo un grande prurito. Un’insofferenza alla base del cervelletto. Il che, considerando che si tratta di un fumetto in cui alla gente viene letteralmente fatto lo scalpo… beh, è materia per Freud.
American Vampire e Fables, dal carbone alla polvere di fata
I vampiri sono tra le creature che più mi hanno invogliato a leggere di pagine intrise di sangue. Avrei potuto ignorare sgozzamenti e decapitazioni, se solo non avessi letto Dracula. Forse un giorno rimpiangerò di non aver letto di più di orsetti gommosi e polline, ma non potrò dire di non aver letto le peripezie dei succhiasangue. In realtà uno dei miei nonmorti preferiti giace tra le pagine di un fumetto che ho già citato oggi, ma questa volta punto il riflettore verso gli anni ’20. Là dove perle e piume si incontrano, dove miniere di carbone e cinema muto accorciano le distanze, là si trova American Vampire. Il primo volume della raccolta, compare in un mio video-letture che qui ripropongo.
Se siete amanti delle fiabe, non necessariamente a lieto fine, devo ricordarvi l’esistenza di Fables. Correre dietro la sottana di Cappuccetto Rosso, inseguire la coda del Lupo Cattivo? A Favolandia è possibile. Non c’è modo di prepararsi alla baraonda di personaggi coinvolti in questa storia, ma se dovessi sceglierne uno, direi: essere lettori. Se Rosaspina e Rosarossa sono già vostre vicine di casa, consiglio di continuare a spazzare il vialetto solo dopo aver letto il primo blocco di capitoli. L’avventura che condurrà i personaggi verso una nuova Terra Promessa, è un’epopea da 150 capitoli di cui ho già scritto quando ne riproposero l’edizione economica.
Il gran finale: perché scrivere ancora di Vertigo?
L’hanno data per spacciata più volte, soprattutto quando ha salutato Karen Berger, ma Vertigo respira ancora. Le testate più vendute vengono perlopiù dalle pagine di Sandman, ma non sarò io ad andare da Lucifero a lamentarmi. Nello specifico, il nuovo ciclo di storie è stato introdotto da Sandman universe, un titolo che si propone di portare nuovi lettori giù per questa tana del Bianconiglio. Con lui ri-saluteremo alcune delle serie più fortunate del marchio,
- the Dreaming
- Books of magic
- House of whispers
- Lucifer
tra cui figura uno degli ultimi adattamenti di Netflix per il piccolo schermo: Lucifer, appunto.
Aggiunta dei primi di giugno 2019: Dc comics, che possiede il marchio Vertigo, pare annunciare la chiusura dell’etichetta a un mese dall’uscita di questo articolo.
Quasi tutti i fumetti citati ora sono pubblicati in Italia dalla casa editrice Rw Lion.
*P.s. non sai chi sia Karen Berger? Se vuoi sentirmi parlare di alcune delle donne che hanno fatto la storia del fumetto, non posso che indicarti un video che comincia a essere polveroso, ma non meno valido.
Non so voi, ma a me è proprio tornata voglia di leggere. Torno ai miei fumetti, ma prima faccio tappa per chiedere: hai letto qualcosa di tutto ciò o sei rimasto con il naso appiccicato alla vetrina? Fammi sapere.