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Shortbox comics fair, fumetti per cyber-pantofolai

Forse la prima fiera virtuale di cui io abbia mai sentito parlare nell’ambito dei fumetti, in linea ogni ottobre dal 2020.

Non solo sono un topo da bibliteca che rosicchia tomi, ma leggo volentieri anche in forme più moderne, come l’ebook. È passato qualche anno dal mio video sull’argomento, ma salterò a piè pari i passaggi in cui consiglio il Kindle e il tablet-da-treno, per arrivare a una fiera dedicata al fumetto nella sua versione più “dematerializzata”: Shortbox comics fair, una fiera a cui poter partecipare davanti al pc di casa propria.

Avrei detto che si tratta di una fiera molto più accessibile di altre, ma occupandomi di siti web nella vita, temo di dover precisare che il loro sito è meno accessibile di tante piccole fiere locali.

Chiariamo subito, se mi leggi e ti interessano i fumetti da un po’ di tempo, potresti chiederti perché tu non ne abbia mai sentito parlare e la ragione è molto semplice: non si fa grande pubblicità. La scimmia blu, non a torto, l’ha citata come la fiera che “nessuno conosce”. L’ostacolo però non sta tutto nella carenza di sponsor.
I fumetti proposti sono portatori di diversi peccati originali. Non solo sono indie, ma possono contenere temi scomodi. Tanto è vero che vengono filtrati a colpi di “content warning“. Si tratta di componimenti brevi, anche di poche pagine, e vanno pagate in meno fugaci sterline. Quella finale è la nota più dolente di tutte in Italia: sono fumetti scritti in inglese. Insomma è roba un po’ hipster, dematerializzata, e neppure a buon mercato!

Mi sembra che – per questa edizione – i prezzi varino da 2.5 a 15£ cad. Lo so, l’impatto non è dei più semplici, ma l’idea di leggere storie provenienti da tutto il mondo, spesso prima degli altri, mi è sempre piaciuta. Tanto è vero che non faccio mancare al mio menu di letture una buona dose di webcomics. Non potendo concedermi pazzi investimenti ho fatto una straselezione di cose da provare, quasi un distillato. Per di più mi trovo a scriverne a poco più di 24 ore dalla chiusura, quindi via di Bignami del Scbf 2024:

Fiera virtuale di settore dall’1 al 31 ottobre. I battenti aprono alle 8 del mattino dell’1 e chiudono alle 20 del 31 ottobre dal 2020. Sì, durante Inktober e Luccacomics, alla faccia dei poteri forti.
Il numero delle opere che passano la selezione è variabile, in questa edizione sono 117 titoli. Di ogni fumetto è possibile vedere la copertina, una spicciolata di pagine interne e una sinossi. Piccolo trucco: per vedere altre tavole è spesso sufficiente spulciare i profili social degli autori. Una volta pagato, si ricevono i file in .pdf scaricabili da una mail.

Ho una sezione intera del blog dedicata alle fiere del fumetto. Sezione in cui sto pianpiano ripescando i contenuti accumulati negli anni. Mi sembrava più che assurdo saltare due righe su quella che forse è l’unica fiera virtuale che seguo. Nb i link potrebbero non funzionare a fiera chiusa, quindi fate sempre riferimento all’home page:

www.shortboxcomicsfair.com

Se ti piace stare al passo con le novità, nota che dalla selezione uscirà sicuramente qualcosa che leggerai altrove. Quindi uno sguardo a quelle pagine è anche uno squarcio verso prodotti più inediti di altri. Il Mecenate povero, per esempio, ha adocchiato una selezione di fumettisti italiani che potresti rileggere autoprodotti in patria nei mesi successivi – io ho incontrato Lapis blue nella selezione del Bica, per dire. A questo punto posso solo consigliarti di scorrere quella lista di più di 100 titoli e cercare qualcosa che ti colpisca fin dalla copertina. Così è stato con quelle che ho scelto e che ti consiglio in chiusura:

Hai qualche fumetto scoperto grazie a questa fiera da segnalare? Fallo nei commenti!

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